ATMOSFERE SETTECENTESCHE – ORDINE DEI CAVALIERI DELLA POLENTA

Al ristorante-hotel Settecento di Presezzo (Bg), un menu a base di polenta bergamasca, all’insegna della tradizione ma anche dell’innovazione.

In programma, a Bergamo, un importante raduno di Confraternite enogastronomiche. Il nome “Settecento” non è stato dato a caso. L’edificio, riportato a  nuovo  splendore,  comprende  una  casa  padronale  del  secolo  XVIII  nel  quale  è  inserita  una chiesetta  preesistente  del  Seicento.  Oggi  la  cappella  sconsacrata  è  una  originalissima  sala  da pranzo, una delle quattro, eleganti e raccolte, che può  vantare  il  ristorante-albergo  “Settecento”, un’oasi  di  pace,  di  arte  e  di  gustosa enogastronomia a pochi chilometri da Bergamo, a Presezzo,  direzione  Lecco.  In  ogni  angolo  del ristorante  e  delle  56  camere  dell’albergo  si respira  un  senso  estetico  spiccato  e  un  motivo c’è: la famiglia Gotti, che ha ridato vita all’antico edificio, è titolare di un noto studio d’architettura. Oltre  alla  cappella  sconsacrata,  sono  notevoli l’androne d’ingresso, il colonnato, le sale a volta con gli stucchi, la pregevole cantina recuperata e adibita a vineria, il pozzo interno e quello esterno. Senza dimenticare la piscina, la sala convegni, la sala dedicata ai banchetti  e  un  ampio  dehors  coperto.  In  questa  ovattata  location  si  è  svolto l’incontro  prenatalizio  dell’Ordine  dei  Cavalieri  della  Polenta,  sodalizio,  oggi presieduto da Mario Lameri, che da decenni si impegna a difendere il valore delle tradizioni bergamasche,  con  particolare  riferimento  ai cibi tradizionali come appunto è la polenta di mais.

La cucina del Settecento ha preparato un menù  davvero  interessante,  grazie  ad  una brigata  di  cucina  molto  affiatata,  diretta  da Angelo  Viscardi  con  la  sempre  attenta  regia del  patron  Alessandra  Gotti,  cuoca  per vocazione,  esperta  nei  minimi  e  più  svariati sapori,  ma  al  tempo  stesso  direttore attentissimo  dell’intera  impegnativa  struttura.

Già prima di accomodarsi a tavola, l’aperitivo è stato ricco e vario, declinato in vari finger food non banali.

A tavola poi sono arrivati:

Gnocchi di mais con ragù di coniglio;

Ombrina con salsa alla mediterranea e crostone di polenta;

Filetto di vitello con polentina mantecata allo zola dolce e la sua salsa;

Selezione di formaggi con polenta gialla;

Panettone e pandoro con crema di mascarpone.

Unanimi i consensi per il ricco e curatissimo menù, soprattutto per aver  dimostrato  come  la  polenta  bergamasca  possa  benissimo  entrare  ad impreziosire  piatti  anche  raffinati  e  in  un  certo  senso  innovativi.  I  vini  in abbinamento: Prosecco di Valdobbiadene Manzoni, Refosco Riserva Molon, Offida Bianco Centanni.

Ad impreziosire la riunione, la presenza di Giovanni Malanchini (consigliere  regionale  e  segretario  dell’Ufficio  di  presidenza  della  Regione Lombardia), la poetessa Anna Rudelli, gli sponsor Moretti (farine e ovoderivati) e caseificio  Arrigoni  Battista  di  Pagazzano.

Interessante  la  proposta  avanzata  da Malanchini:  prendendo  spunto  dal  raduno  interprovinciale  di  Confraternite enogastronomiche che ogni anno a settembre i Cavalieri della Polenta organizzano a Bergamo, si potrebbe rendere l’evento di maggiore richiamo e partecipazione, con il patrocinio  della  Regione  Lombardia  e  della  Federazione  Circoli  Enogastronomici (Fice).  «La  Regione  –  ha  detto Giovanni  Malanchini  –  intende spendere  le  risorse  che  sono necessarie  per  il  settore  agro-alimentare.  Lo  scopo  dei  Circoli enogastronomici  è  quello  di valorizzare  le  ricchezze  agricole del territorio, quindi il progetto di un  raduno  di  grande  richiamo rientrerebbe  in  questa prospettiva».  Il  progetto  sarà esaminato  e  approfondito  nelle prossime  settimane.