Un’atmosfera suggestiva come quella di Castelbrando, sabato 28 settembre ha accolto il festeggiamento dei 91 anni dalla registrazione del marchio del mascarpone avvenuta a Roma nel 1933.
“Una lunga storia nata dallo ‘sbatudin’ (un composto di tuorlo d’uovo sbattuto con lo zucchero) che i nostri genitori chiamavano tiramisù – afferma Remigio Villanova Presidente della Confraternita del Mascherpone 1933 – ed era abitudine una volta utilizzarlo come ricostituente.
Dall’incontro di Remo Dolce e Giovanni Toffolatti, appassionato di storia locale, è nata la curiosità che li ha condotti a svolgere un’imponente ricerca che ha procurato loro tutta la documentazione necessaria per ripercorrere l’albero genealogico del tiramisù e di presentare la bozza del disciplinare che ha permesso di identificare per la prima volta la paternità di questo dolce ovvero della Confraternita di Cison di Valmarino 1933”.
È stata una giornata memorabile all’insegna della convivialità, cultura, cibo e cammino dedicata al mascarpone e al tiramisù che ha riunito esperti, produttori, chef e appassionati, con la partecipazione di diverse confraternite legate tra di loro dalla stessa volontà ovvero di diffondere la cultura, la tradizione e l’identità dei nostri territori: eredità lasciateci nei secoli dall’operosità e dalle fatiche dei nostri vecchi. La cena di gala è iniziata con un primo piatto tipico locale a base di radici e fasioi confezionati dallo chef Luca, con la supervisione del gran maestro Enrico Miozzo; un secondo di spiedo, preparato dalla Confraternita dei Maestri dello Spiedo di Pieve di Soligo; a chiudere il protagonista della serata ovvero il tiramisù, preparato dagli allievi dell’Istituto Beltrame di Vittorio Veneto, con l’utilizzo del mascarpone della Latteria Soligo e con il coordinamento del Campione del mondo 2022 del tiramisù, Giuseppe Salvador.
Quanto raccolto dai partecipanti della serata sarà devoluto alla Fondazione Città della Speranza, centro di ricerca per leucemie dei bambini.
Il “Mascherpone”, una storia trevigiana che inizia nel 1933 da valorizzare con il Tiramisù
Era il 2 ottobre del 1933 quando Remo Dolce, allora direttore della Latteria di Cison di Valmarino, registrò il marchio “Mascherpone” al Ministero delle Corporazioni di Roma. Il fatto, attestato da documenti riportati alla luce dallo storico Giovanni Toffolatti, proverebbe le radici trevigiane di un prodotto generalmente associato alla tradizione lombarda, in particolare a Lodi e Pavia.
La storia del “Mascherpone” poi s’intreccia con quella della Latteria di Cison di Valmarino fondata nel 1882 dal conte Girolamo Brandolini d’Adda, senatore del Regno d’Italia. Allora a Cison era già avviata un’attività di produzione di burro, formaggio e altri prodotti caseari che tuttavia non spiccavano per qualità. Fu proprio grazie alla volontà del Conte Brandolini d’Adda di creare una realtà strutturata e alzare il livello della qualità dei prodotti che vide la luce la prima latteria sociale del Trevigiano.
Dalla fine degli anni ’20 sotto la guida di Remo Dolce la latteria visse un periodo di forte crescita che raggiunse l’apice nel ’43. La “Rosa nelle Alpi”, il burro Valmarino, la “Casatella” e il “Mascherpone” Valmarino fra i prodotti che da Cison sbarcarono sulle tavole di tutta Italia e all’estero, fino in Egitto. Dopo anni di decadenza in seguito alla fuga dall’Italia di Remo Dolce, la latteria si avviò alla decadenza fino alla definitiva chiusura nel 1970. Da allora i produttori locali iniziarono a conferire il latte nella vicina Latteria di Soligo (fondata nel 1883) che oggi si fa custode dei prodotti caseari della tradizione, fra cui proprio il mascarpone.